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sabato 12 settembre 2015

I funghi porcini di Randazzo e una ricetta speciale di Salmoriglio.

Funghi porcini di Randazzo
Amici e lettori di Beddu Manciari, come avrete notato, l'estate volge al termine.
Da noi in Sicilia, per fortuna, si protrae a lungo, almeno fino a metà Settembre, ma ciò che non toglie che abbiamo già dismesso i panni dei bagnanti per mettere su una giacchina la sera.

Proprio per salutare l'arrivo di questo nuovo clima e il preludio di una nuova stagione, lo scorso martedì abbiamo fatto una gita fuori porta, per la precisione a Randazzo, sulle pendici dell'Etna. Un giornata di sole, famiglia e amici, durante la quale i due chef di Salmoriglio non hanno trascurato la passione per il loro lavoro e hanno portato a casa una cesta di profumatissimi funghi porcini, coi quali preparare tante gustose ricette
I boschi italiani in questo periodo dell'anno sono ricchi di funghi porcini, che dagli esperti sono considerati i più pregiati al mondo. Ogni regione italiana propone delle ricette particolari per cucinare i funghi porcini, che danno il meglio di se in sughi, zuppe, spezzatini piuttosto che saltati semplicemente in padella.

Noi di Salmoriglio siamo rimasti fedeli alla tradizione siciliana e alla collocazione marittima del nostro concept, e abbiamo realizzato un piatto speciale da proporvi, che racchiude al suo interno mare e terra, porto e montagna: le mezze maniche con bottarga
di muggine. 
Tra la fine dell'estate e gli inizi dell'autunno i pescatori vanno per mare in cerca di cefali, pescano solo le femmine più grosse e dalla caratteristica palpebra adiposa, ne incidono il ventre per estrarne le sacche cariche di uova: inizia così la preparazione della bottarga di muggine. E' la più pregiata fra le varietà di bottarga e settembre è il suo mese  per eccellenza; ha un sapore deciso ma al contempo delicato, con retrogusto amarognolo, quasi di mandorla.

Lo chef Alessandro Ravanà consiglia in accompagnamento, un vino bianco d'Etna, vitigno autoctono della zona, un calice di Vigne di Eli.


giovedì 13 agosto 2015

Metti una sera un astronauta a cena.





Ebbene si.
Immaginate un astronauta che arriva in Sicilia, per la precisione ad Agrigento, e sceglie il vostro ristorante per assaggiare i piatti tipici della zona. Piatti di pesce, of course.

Paolo Nespoli è stato ad Agrigento, lo scorso 10 agosto, in occasione della serata conclusiva del Festival delle Scienze, organizzato dall'associazione Notte con le Stelle. La convention, organizzata da Tommaso Parrinello - già dirigente dell'Agenzia Spaziale Europea - e da uno staff nutrito di professionisti, ha riscosso grande successo, sopratutto durante l'ultima giornata che ha visto come protagonista il prossimo astronauta che tornerà nello spazio nel 2017.

Proprio in questi giorni è arrivato l'annuncio ufficiale dall'Agenzia Spaziale Italiana: all'età di 60 anni lui sarà il prossimo italiano a volare sulla Stazione Spaziale Internazionale, dopo Samantha Cristoforetti. Ecco perchè quando l'abbiamo accolto nel nostro ristorante, il cuore ha iniziato a battere a mille.

Così abbiamo sfoderato tutte le nostre migliori armi in campo culinario, come facciamo tutti i giorni per i nostri clienti del resto e abbiamo raccontato a Nespoli la nostra filosofia principale: la tutela del beddu manciari e l'importanza della qualità della materia prima, a chilometro zero.
Gli abbiamo servito una frittura di paranza, con calamari e trigliole pescate in giornata, accompagnate da un bianco Laudari del Baglio del Cristo di Campobello.



Come dessert gli abbiamo consigliato la nostra cassata estiva, che racchiude in sé l'immancabile morbida ricotta e la freschezza dei profumi agrumati e cremosi. Ha mostrato grande interesse per la tradizione culinaria siciliana e ha gustato tutte le portate con grande soddisfazione.
E' stato ben felice di trattenersi con noi per fare delle foto e scherzare col nostro piccolo Simone, assoluta mascotte del ristorante Salmoriglio, insegnandogli il tipico saluto vulcaniano di Spock della saga Star Trek. L'onore di avere a cena un ospite così atteso e così importante per il presente e il futuro della nostra Nazione, pensare che fra un paio d'anni lo vedremo alle prese con esperimenti ed osservazioni dall'alto, ha conferito una maggiore responsabilità alla nostra cucina e al nostro lavoro. Insomma, quando la rimangia una frittura a Porto Empedocle? Ma sopratutto, quando ci ricapita un astronauta a casa?


Caro ingegnere, lo staff di Salmoriglio le augura buon viaggio!

venerdì 24 luglio 2015

Il rituale del Beddu Manciari: come godere al massimo al Salmoriglio

Oggi vi sveleremo il rituale per un pranzo o una cena perfetti, al Salmoriglio. Ci piace coccolarvi sin dal momento in cui entrate nel nostro locale, fino a quando ci salutiamo con un dolce e un buon passito. Qui di seguito elencheremo i momenti che vivrete da noi, consigliandovi cosa fare per essere pienamente soddisfatti.

La prenotazione. Pranzo di lavoro o cenetta romantica? Chiamateci (0922636613) e fermate con una prenotazione il vostro tavolo. Da noi potete scegliere un interno, su due piani, climatizzato e con cucina a vista, oppure un'ampia veranda esterna ed assolutamente estiva. Sia l'interno che l'esterno rispecchiano il concept della nostra cucina, la vicinanza col mare e lo stile dei nostri menu. Siamo attrezzati anche per accogliere i vostri bambini: mettiamo a vostra disposizione pratiche seggioline grazie alle quali i più piccoli possono sedersi accanto ai grandi e mangiare insieme.

L'accoglienza. E' per noi un momento fondamentale. Il nostro staff vi condurrà al vostro tavolo se già prenotato o vi proporrà quello più adatto, in base alle vostre esigenze. Amiamo offrirvi una degustazione iniziale di olio Cusumano, accompagnato da una scelta di pane freschissimo, anche alle olive nere, e grissini al sesamo. Intingere il pane nell'ottimo olio siciliano è un vero piacere della vita.


Il menu e l'ordinazione. I nostri menu sono sempre nuovi e seguono il cambiamento delle stagioni. Studiamo i piatti seguendo la natura e le sue primizie, nel rispetto della materia prima, a chilometro zero. Fatevi consigliare dal nostro staff di sala e dallo chef stesso, che saranno ben lieti di elencarvi il piatto forte in base ai vostri gusti e una vastissima scelta di vini, di cantine siciliane e non, della migliore qualità.

Il mangiare. Non c'è bisogno di dirvi quanto per noi sia emozionante il momento in cui si affonda la forchetta in un buon piatto di spaghetti ai ricci e alle vongole, o la croccantezza della fritturina di pesce freschissimo. Seguiamo la filosofia del beddu manciari, quindi godetevi al massimo i vostri piatti, è per questo che li abbiamo creati, perchè ne godeste. E allora, se vi piace il pesto di origano e sarde, concedetevi una scarpetta, imboccatevi, amatevi a tavola. La cucina è anche questo.

Il dessert. Per lui c'è sempre un posticino di riguardo nelle nostra pance, vero? I nostri dessert seguono il mood del menu, la frutta di stagione, e gli elementi tipici della pasticceria siciliana: il cannolo, la ricotta, il pistacchio, la mandorla, sono assolutamente i principi dei nostri dessert. Il must dell'estate è invece il semifreddo agli agrumi di Sicilia seguito da una profumatissima cassata siciliana estiva. Potrete accompagnare il dessert con una scelta di vini, amari e liquori.  Lo staff vi consiglierà abbinamenti ed etichette. 

Il feedback. Per rendervi sempre felici e darvi il massimo del servizio, il vostro feedback è importante: scriveteci cosa ne pensate, come vi siete trovati, consigli e suggerimenti. I nostri contatti sono: salmoriglioag@gmail.com, pagina Facebook: Salmoriglio, Twitter: @salmoriglioag, Instagram: @salmorigliotrattoria, Tripadvisor: Salmoriglio Trattoria Porto Empedocle (AG).

Adesso non vi resta che venire a provare il nostro rituale del Beddru Manciari!

sabato 18 luglio 2015

Tra gli scatti di Montefusco e i progetti futuri - Salmoriglio e il web

Amici lettori del blog di Salmoriglio,
oggi vi parliamo di un nuovissimo progetto a cui stiamo lavorando in collaborazione con Francesco Montefusco. 

Circa un mese fa, abbiamo aperto le nostre cucine al suo occhio esperto e all'obiettivo della sua macchina fotografica, con cui lui - da professionista - non fotografa e basta, lui racconta. 
Abbiamo cucinato i nostri piatti con la passione di sempre e con la cura dei particolari che ogni giorno amiamo portarvi in tavola.

Francesco ci ha seguiti, consigliati, colti in maniera naturale e di sorpresa, narrando scatto dopo scatto ciò che è il nostro cooking concept: una cucina piena di sapori dal mare, sapientemente abbinati ai prodotti del territorio siciliano, ma anche tenerissime carni con fondute di formaggi speciali. Da sempre prestiamo particolare attenzione al contatto diretto coi nostri fornitori, preferiamo gli spostamenti brevi della materia prima che giunge a noi, e instauriamo un rapporto di fiducia coi nostri amici coltivatori, pescatori, e con le cantine che producono gli ottimi vini che serviamo ai nostri clienti.

Per raccontare tutto questo, ci serviamo di immagini e parole, ma niente potrà mai eguagliare la prova che solo il palato può dare. A tal proposito, per presentarvi quello che creiamo per voi e invitarvi a venirlo a provare, molto presto vi presenteremo il nostro nuovo sito internet di Salmoriglio: veste grafica rinnovata, tanti freschissimi scatti fotografici e noi, che ci racconteremo e vi racconteremo dove nasce l'amore per l'arte culinaria e quali sono i nostri progetti futuri. Qui sotto una piccolissima anteprima di ciò che Montefusco ha realizzato col nostro calamaro di lenza scottato su una crema di peperoni e datterino freschissimo. Vedrete il resto poi!

sabato 11 luglio 2015

Salmoriglio Trattoria e il Giardino della Kolymbetra

Buongiorno amici e lettori di Beddu Manciari,
giovedì pomeriggio abbiamo fatto un tour del tutto speciale, in uno dei posti più belli e suggestivi di Agrigento: il Giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi di Agrigento.

Abbiamo voluto contribuire alla protezione di un gioiello del nostro vastissimo patrimonio artistico e culturale, diventando partner del Fai - Giardino della Kolymbetra. Il FAI e tutte le persone che lo sostengono sono impegnati quotidianamente a tutelare e valorizzare il patrimonio d'arte e natura italiano, educare e sensibilizzare la collettività, vigilare e intervenire sul territorio. Promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni d’Italia e tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. E' questa la missione del FAI - Fondo Ambiente Italiano, Fondazione nazionale senza scopo di lucro che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano. Il ruolo che il FAI svolge nel Giardino della Kolymbetra è fondamentale per il mantenimento e la cura, non solo del valore culturale del sito, ma anche di tutta la flora che lo popola.

Una zona rigogliosissima, irrigata ancora con i sistemi studiati in epoca greco-romana, con la stessa freschissima acqua proveniente dai vari ipogei. A raccontarci tutta la storia del Giardino, spiegandoci nel dettaglio ogni elemento presente è stata Federica Salvo, super guida poliglotta e con bellissimi occhi azzurri. Federica ci ha condotto in mezzo alla natura più calda e verdeggiante del nostro territorio, fra bergamotti ed arance da cui si ricava un'ottima marmellata bio (acquistabile allo shop di FAI del Giardino), ulivi, melanzane e zucchine, coltivate e fatte crescere con amore da una squadra apposita di professionisti.

In una particolare zona pic-nic è possibile organizzare degli ottimi pranzi all'aria aperta e, accompagnati da un gruppo di speleologi ed esperti, fare una visita guidata all'interno degli ipogei. E' presente perfino una cappella di epoca paleo-cristiana che apparentemente è un enorme scavo nella roccia, con ancora visibili al suo interno colonne e segni delle candele utilizzate. Un vero spettacolo per gli occhi e per il cuore, di cui vi alleghiamo qualche foto. Ringraziamo Federica e tutto lo staff Fai Giardino della Kolymbetra per averci dato l'opportunità di diventare loro partner, per averci accolti nei magici spazi della Valle e per il caldissimo pomeriggio passato insieme a fare un viaggio nel tempo e nella bellezza di Agrigento.


un piccolo amico si rinfresca dentro un ipogeo



cappella di pietra

il desk FAI dentro il Giardino

Federica racconta il Giardino



Federica ci mostra l'area pic-nic

Alessandro e Federica nell'area pic-nic

Federica Salvo, super guida 



lunedì 29 giugno 2015

L'estate di Salmoriglio

Cari amici di Salmoriglio, cultori del Beddu Manciari, bentornati fra le pagine del nostro blog.
Oggi vi presenteremo il nostro menù estivo, pieno di novità ma anche di qualche pezzo forte ch'è stato scelto così tante volte da voi che sarebbe impossibile non inserirlo nella nostra scelta stagionale.

Immancabili i nostri gnocchi al nero di seppia, accompagnati da una salsa di freschissimo pomodoro ciliegino e gamberi freschi. La nostra ispirazione per la creazione di questo piatto è stata sicuramente la suggestione vulcanica dell'Etna, in termini cromatici e di contrasto. L'avete apprezzato così tanto e così tante volte che siamo ancora pronti a proporlo sulla nostra tavola.


Oltre ai nostri classici freschissimi piatti di cruditè di mare, battuti di gamberi, pasta fresca ai ricci di mare, sarà possibile gustare molte novità. Tutte gustose, e rispettose del km 0 che è la nostra priorità, e più alta garanzia di qualità.


Antipasti


• millefoglie di spatola con caciocavallo ragusano e melanzane su ristretto al nero di seppia • caponata di mare (con fritto di pesce)
• polpo&patate • crudo di mare 
• battuto di gambero rosso, ricotta affumicata e cracker al nero di seppia • antipasto rustico • parmigiana di melanzane •lonzino di maiale con misticanza, miele di ape nera sicula e piacentino ennese 

Primi

• nero di Etna ( gnocchi al nero di seppia con coulis di datterino e gambero rosso) 
• gramigna con pesce spada, melanzane e mentuccia • spaghettone al pesto di origano, ricci di mare, gamberi e mollica fritta 
• carbonara di tonno
• rigatoni alla norma • maccheroncino al pesto di basilico e salsa di piacentino ennese


Secondi


I quadrucci di pesce spada gratinati


I Fruttini
La cassata estiva
• cubo di pesce spada ( in doppia cottura, gratinato alla curcuma e cipolla in agrodolce ) • triskele ( polpo arrosto con macco di ceci e panelle siciliane ) • calamaro di lenza arrosto ( con crema di peperoni e pomodorini marinati )• involtino di pesce spada alla palermitana 
• grigliata di pesce 
• falsomagro all'agrigentina • tagliata di controfiletto ( con fonduta di pecorino e patate al forno ) • filetto di maialino arrosto ( con riduzione di nero d'avola ) 


Per terminare i vostri pranzi e le vostre cene in bellezza, poi, una scelta di dessert estivissimi e colorati, fra cui la speciale cassata estiva, il semifreddo pistacchio e mandorla, il tortino di gelato ai profumi di Sicilia e la novità dell'estate di Salmoriglio: i Fruttini, golosissima frutta ripiena di sorbetto ricavato dalla stessa frutta. Un ottimo fine  pasto, rinfrescante e dolcissimo, in molte varianti: frutto della passione, mandarino, banana, lime e tanti altri.









sabato 25 aprile 2015

Triskele: la Sicilia nel piatto



In apertura di questo nuovo piccolo tuffo nei sapori di Salmoriglio, vorrei ringraziare in primis tutte le persone che hanno avuto il piacere di leggerci e di mettere un bel like nella nostra pagina Facebook Beddu Manciari Blog.


Detto ciò, qualche cena fa, mi è stato proposto dai fratelli chef, il Triskele: un piatto che ricrearne uno più siciliano è davvero difficile. Tenerissimo polpo su macco di ceci, accompagnato da una panella croccante e profumata. Per i non siculofoni: what is panella? Le panelle vengono preparate con farina di ceci, acqua e prezzemolo. La farina viene sciolta in acqua salata e viene girata con un mestolo fino a farla diventare una pasta cremosa, poi viene stesa su un piano, tagliata e poi fritta. Pare che gli Arabi, a cavallo tra nono e undicesimo secolo, vollero sperimentare una ricetta a partire dal cece, un legume orientale. Lo macinarono fino ad ottenere una farina da impastare, dando vita ad una forma embrionale di panella che nel tempo si è modificata giungendo fino alle nostre friggitorie, ai nostri ristoranti e alle cucine delle nonne. 

Il piatto, comunque, non avrebbe potuto chiamarsi diversamente, racchiudendo in sé la tradizione marinara e parte della cucina semplice della tradizione isolana. 
La triscele (o triskele) è lo storico simbolo della Sicilia, di fortissima evocazione comunicativa nell'immaginario collettivo. Nel tempo è diventata per gli abitanti della Sicilia, non solo lo stemma della bandiera siciliana, ma un vero e proprio segno identificativo della provenienza insulare. L’isola, in passato, infatti è stata anche chiamata Triquetra, Trichelia, Trinakìa con un solo significato: terra con tre alti promontori (Peloro, Pachino e Lilibeo) a raffigurazione triangolare. La forma della nostra zolla assolata all'estremo sud dell'Italia, insomma.

Ho pensato, ad ogni boccone, che mangiare questo piatto - ricchissimo - mi stava raccontando alla perfezione, parlando di quel mare tanto sofferto e così tanto pieno di bellezza, e di quella terra semplice, contadina, degli elementi curati seme dopo seme e poi visti crescere, con le mani ancora stanche d'amore e campagna. Le stesse mani spesse che ho immaginato prendersi del tempo per macinare, impastare, godere in tavola di ciò che si è seminato mesi prima, sotto un grandissimo sole, ch'è benedizione e riscatto per noi da sempre. Un piatto che è buono, pieno di gusti, e che affonda le sue radici, o per meglio dire, i suoi tentacoli, in una storia antichissima. Una storia tutta nostra, adesso riscritta dai fratelli Ravanà in un piatto, bello da vedere e assaporare nella sua tripla consistenza
 di ingredienti: affondare il polpo nella cremosità del macco di ceci ed accompagnarlo con la fragranza della panella calda, è una vera propria esperienza di gusto e non solo, una comunione di mare e terra, che solo l'arte culinaria può raccontare come merita.
Non provare il Triskele di Salmoriglio è come trascurare un pezzo di Sicilia: imperdonabile.

sabato 11 aprile 2015

Busiati e dolcezze: la primavera di Salmoriglio

Tagliere di cioccolato fondente. 
Per festeggiare la fine delle vacanze pasquali al nord e il ritorno in terra sicula, ovviamente, giovedì sera mi sono fiondata nel tavolo che più frequento dopo quello di casa mia, quello di Salmoriglio.

Avevo voglia di mare e croccantezza. Il menù mi proponeva una triglia fritta su un morbido letto di ricotta mantecata e pomodoro datterino marinato, ma io - che non ho ancora portato a termine tutte le mie personali diatribe col pesce - ho chiesto allo chef Alessandro di fare una piccola rivisitazione con calamaro e gambero. Adesso immaginate, gli anellini di calamaro immersi in una soffice nuvoletta di ricotta mantecata, accompagnati da una nota dolcissima di datterino e per finire un boccone di melanzana perlina fritta. Cos'è la melanzana perlina? E' una melanzana che ha la forma allungata, come fosse sorella di un peperoncino (fuorchè nel sapore!) e lo chef m'ha promesso che presto ci faremo una pasta alla norma speciale.

Comunque, il piatto nel complesso una vera goduria, se poi si pensa che a far compagnia al calamaro c'era un gambero freschissimo, cotto e insaporito a dovere. Naturalmente, Gabriele ha scelto il suo primo del cuore: busiati con sarda, finocchietto, pinoli, uvetta e mollica atturrata. E alla fine di ogni forchettata si dispiaceva per averne un po' di meno nel piatto. Io, da spartana frequentatrice di ottime tavole, ho fatto la scarpetta col pane nel sughetto rimasto, e sì, credo fermamente che il potere della scarpetta col pane siculo sia estremamente sottovalutata. Fatelo! Fatelo sempre! Fra l'altro, questo sabato, i busiati nella versione con quadrucci di pesce spada, melanzane e mentuccia sono il nostro piatto special prize di questa settimana: a soli cinque euro è infatti possibile gustare, ogni sabato, un piatto diverso. Un prezzo easy per i piatti che hanno avuto più successo durante la settimana; basta scriverci una mail (salmoriglioag@gmail.com) per essere inseriti nella nostra newsletter ed essere aggiornati ogni sabato mattina del piatto special prize in menù.

Se poi a chiudere la cena - innaffiata di ottimo prosecco Cuvèè Oris di Valdobbiadene Villa Sandi - lo chef mi porta un tagliere di cioccolato fondente e delle chips di mela Smith, non posso che sentirmi felice di esser tornata a casa. E poi, lo sapevate che la mela si abbina benissimo al baccalà? Io l'ho scoperto con  delle tapas di pesce freschissimo e croccante mela verde.
Ma questo ve lo racconto la prossima volta. Qui di seguito, adesso, il foto-racconto della nostra cena di fine vacanze, perchè noi - in un modo nell'altro - una buona scusa per il beddu manciari la troviamo sempre.
Chips di mela Smith.

Melanzana perlina...e Moleskine personale.

Primo piatto #specialprize: busiati con
melanzane, spada e mentuccia

Cuvèe Oris Villa Sandi

Frittura di calamaro e gambero su ricotta mantecata, datterino marinato
 e melanzana perlina .

Busiati con pinoli, uvetta, finocchietto e mollica atturrata.

martedì 31 marzo 2015

L'Etna in eruzione

Succede così.
Arrivi in un posto e ti senti subito a casa, col trasporto epidermico che si prova in pochi luoghi nella vita, con un pizzico di fortuna.
Entrai da Salmoriglio per la prima volta poco meno di due anni fa. Era una delle prime cene romantiche col mio uomo, che m’aveva aspettato fino alle dieci e mezzo di sera. C’era il tavolo riservato, col suo nome scritto su un bigliettino e il loro storico cameriere Diego pronto a farci degustare un ottimo olio con un cestino di pane e crostini profumati. Quella sera non sapevo che sarebbe diventata una consuetudine per me, intingere quei croccanti nel prezioso piattino che contiene il succo d’oliva più buono del mondo, prodotto pochi chilometri più in là. E non sapevo ancora, d’altro canto, che ogni sera libera a venire l’avremmo trascorsa al Salmoriglio, a provare i menu nuovi, a farci coccolare dopo una settimana di stress e pranzi veloci, panini al volo solitari e paste scotte varie. C’era il piacere di sedersi, lui ed io, mangiare tanto e bene, i calici pieni di buon vino o birra artigianale, e tutte le nostre portate del cuore. Così, questo posto è diventato per me – non solo un buon ristorante che ho consigliato – ma un luogo del cuore. Un luogo dove venivamo a festeggiare anche nulla, solo i nostri palati, solo per il piacere di farlo.

Non mangiavo pesce.
E non lo mangiavo da qualcosa come cinque anni, ragione per la quale, durante quel famoso primo 
tête-à-tête in un tavolo per due, ordinai un risotto alla zucca rossa e formaggio caprino, che ha segnato il mio ingresso ufficiale nel mondo dei sapori, quelli veri, forti, buoni. Però si sa, se uno chef è bravo può farti mangiare – quasi – tutto, ed io, di chef bravi ne ho beccati due. Inutile dire che alla terza cena piluccai una sarda a beccafico con una spruzzata di aceto di birra dal piatto del mio compagno, e alla quarta ordinai ravioli ripieni di cernia e carpaccio di calamaro. Così via per le cene a venire, che hanno visto il mio amore di coppia crescere in maniera direttamente proporzionale a quello per il cibo, nella fattispecie il cibo della cucina dei fratelli Ravanà, Enzo ed Alessandro, che sono diventati  miei amici al punto di darmi la fiducia di questo progetto: raccontarvi cos'accade dentro il loro ristorante, soprattutto nei loro piatti, il concept che li ispira, la cultura del vivere felici dentro ogni cucchiaiata, il ritmo lento con cui si affonda il coltello nel filetto di manzo e lo si cosparge di crema ai formaggi calda e fragrante, la ritualità che è alla base del godere ad ogni morso. Il bel mangiare, o per così dire, alla maniera nostra, 'u Beddu Manciari.

In questo blog vi racconterò di come ci (ormai m'includo, no?) ci piace scegliere le cose buone, a chilometro zero, che fanno tanto bene al nostro corpo ma anche alla nostra economia - chè è importante fare network, scegliere i vicini di casa, far crescere un territorio - di come entrando io abbia sempre trovato il sorriso di Donatella, Alessandra e Irene ad aprirmi la porta e a consigliarmi sul menu nuovo o sull'accompagnamento di un vino di qualità, e di come a fine serata, sia bello e perfino poetico il quarto d'ora passato con lo chef, a bere un ottimo amaro e farmi raccontare la cultura del mangiare, del creare alchimia tra gli elementi con un soffritto giusto, con una riduzione gustosa, con un'amalgama di passioni. Ma oggi, per inaugurare il food blog Beddu Manciari mi limiterò a farvi vedere L'Etna in eruzione, uno dei piatti che più m'ha rapito il cuore - da buona forchetta quale sono - ed attualmente nel menù del ristorante: gnocchetti al nero di seppia, su un letto di pomodoro datterino e crostacei. Il primo  più dolce, morbido e saporito che avessi mai assaggiato. 



Per fortuna, la cucina è magia ed io avrò ancora molti bei risultati da raccontarvi.
Stay tuned, continuate a leggerci e buon appetito.

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